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DOMENICA 13 DICEMBRE -commenti di Paolo Curtaz, fra Alberto, don Luigi Verdi,Josè Castillo

Domenica 13 dicembre, commenti al vangelo di Paolo Curtaz, fra Alberto Maggi, don Luigi Verdi,Josè Castillo

https://www.youtube.com/watch?v=80lmq8sVjlU

https://www.studibiblici.it/

https://www.youtube.com/watch?v=SSsMdaTmwJ4

Commento di Josè Castillo:

Gv 1, 6-8.19-28 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. […] Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. In questo racconto è chiaro che l’insegnamento e la testimonianza di Giovanni non coincidevano con quello che insegnavano e desideravano i dirigenti religiosi. Si consideri che nel vangelo di Giovanni l’espressione “i giudei” designa (tranne che in 4,9.22 e 18,33.35.39; cf. 19,3.19.21) gli uomini che si identificavano totalmente con la religione, soprattutto i suoi dirigenti religiosi (2,18; 5,10.16.18; 9,22; 11,47; 19,7-12) e specialmente le autorità supreme del Tempio (8,31; 11,19; 12,11). Per questo Giovanni scatena l’allarme nei “giudei”, che inviano sacerdoti sacerdoti, leviti e farisei ad interrogare il Battista. Volevano sapere chi fosse quello strano predicatore che annunciava una nuova luce, al di là del Giordano, fuori della città santa, il territorio della religione ufficiale che non tollera che si annunci una luce al margine dell’istituzione. Ciò che interessava ai dirigenti religiosi è quale titolo o incarico aveva Giovanni per predicare e battezzare. I titoli e gli incarichi denotano potere. Il potere è ciò che ossessiona i sacerdoti. Ma Giovanni non ha accettato titoli o incarichi. Giovanni era un “signor nessuno”. La sua autorità era la sua vita, il suo esempio, la sua libertà da tutto ed in tutto. È solo una voce che grida nel deserto. Non si tratta di umiltà. La chiave sta nel fatto che solo a partire dallo spogliarsi di ogni pretesa uno può essere testimone autorizzato della Luce, che è il Signore. Giovanni è stato una voce ascoltata ed accolta da alcuni, “i pubblicani e le prostitute” (Mt 21,32) e rifiutata da altri, i “sacerdoti e gli anziani” (Mt 21,32. Cf. Mt 21,23). I “nessuno” ascoltano ed accolgono la voce del Signore. I “titolati” la rifiutano. Il Vangelo sconvolge le nostre sicurezze. Gesù è stato così audace da arrivare a dire ai sommi dirigenti religiosi che i pubblicani e le prostitute entrano prima di loro nel Regno di Dio.

La S.S. Trinità
LaSS.Trinità
Madonna con Bambino
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Madonna del Segno
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Angelo
Angelo

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